Spesso ci si lamnetiamo del nostro paese (anche giustamente) ma ampliando un pò le vedute si capisce che fuori dal bel paese non se la passano meglio, negli Stati Uniti ad esempio, c’è una vera e propria caccia alle streghe ed è quasi impossibile giocare a poker online, in Francia il gioco è continuamente in calo e 1 francese su 4 gioca su siti .com, di fatto illegali, e la “bad news” fresca fresca arriva dal Belgio un paesello poco più grande della Sicilia, che conta neanche 20 professionisti, con un Governo che afferma: “chiunque giochi a poker con regolarità e ci dedichi abbastanza tempo e sforzi da considerarla una professione dovrebbe dichiarare i profitti derivanti dal gioco così come qualsiasi altra forma di reddito percepita da un qualunque lavoratore indipendente” decisi insomma a tassare le vincite derivanti dal poker al 75% con effetto retroattivo, perciò tassando anche vincite passate, a dir poco scioccante…
Ogni giocatore “regolare”, dovrà perciò fornire una vera e propria dichiarazione dei redditi, da cui però potra scalare le spese di viaggio, vitto e alloggio, buy-in ed eventuali perdite che per esempio per i giocatori italiani ancora non è possibile fare. Tra i belgi a farne le spese sarà sicuramente Matthias De Meulder, team pro pokerstars belga, specialista cash game.
Un’altra idea “intelligente” insomma, per continuare a demolire questo gioco di abilità, ricordando che le poker room agiscono come sostituti di imposta tassando alla fonte la rake, che porta già di per se entrate importanti ai vari stati. La tassazione dovrebbe interessare solo l’online, visto che tra qualche giorno si pronuncerà la Corte di Giustizia Europea che farà chiarezza sulle vincite nei Casinò dell’Unione Europea e porterà si spera una ventata di tranquillità soprattutto per i giocatori nostrani che vedono tassarsi le vincite fuori dai confini italiani.